GUAMAGGIORE: il NOME
ANALISI DEI DOCUMENTI STORICI
L’attuale denominazione di Guamaggiore è databile al primo decennio del XIX secolo.
Precedentemente, già nelle carte medievali è riportata la denominazione GOI MAIORI.
I più antichi riferimenti storici che riguardano l’abitato sono attestati per la prima volta nei primi decenni del XIII secolo:
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in una delle carte volgari campidanesi il villaggio viene citato per l’anno 1217 come GOY MAIORI (CV XVII 12)
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in un documento del CODEX DIPLOMATICUS SARDINIAE del 20 luglio 1219 come GUEYMAJORI (CDS 1335/1). In quella data il giudice di Cagliari, Torchidorio di Lacon, infeudava GUEYMAJORI al figlio Salusio e ai suoi eredi concedendogli l’intera Incontrada della Trexenta in occasione del matrimonio con Adelasia.
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nel 1341, quando ancora Guamaggiore apparteneva alla Diocesi di Dolia da cui era tassata, GOY MAIORI pagava le decime ecclesiastiche al collettore vescovile Augustino de Zhori canonico et rectore de Goy Maiori diocesis doliensis.
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Nel 1342 il toponimo è registrato, forse erroneamente, come SEY MAIORI, mentre tra il 1346 e il 1350 Guamaggiore viene trascritto nuovamente GOY MAIORI.
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Nella lettera di convocazione per il Parlamento del 1355, Pietro IV d’Aragona ordina al camerlengo Pino de Campo di provvedere affinchè le ville di GOY MAIOR e GOY DE CIVA (forse Guasila) inviino uno o due rappresentati al Parlamento che si tiene a Cagliari.
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Dalla CHOROGRAPHIA SARDINIAE (216.16) di Giovanni Francesco Fara si evince che negli anni 1580-1589 Guamaggiore risultava come oppidum GOI MAIORIS della Diocesi di Dolia.
Massimo Pittau nel II° volume del Dizionario della Lingua Sarda ne spiega l’origine:
“toponimo composito ed ibrido per il fatto che il secondo componente, il sardo majori risulta tradotto nell’italiano maggiore. Questo secondo componente contiene un riferimento a Guasila, villaggio vicino circa 3 chilometri, che evidentemente era inteso come “minore”… […] è possibile che il primo componente del nostro toponimo corrisponda all’appellativo basco goi “altura”. E se questa connessione fosse esatta, dovremmo concludere dicendo che il nostro toponimo è antichissimo, dato che risalirebbe al periodo presardiano.”
Federico Aru (originario di Guamaggiore) in La grande avventura del Sardus Pater in Sardegna – La civiltà sumerica nell’isola – La lingua sarda nella storia e nell’attualità (TEA S.r.l. Cagliari 1986) afferma che
“I due villaggi di Goi Maior e Goi Sili hanno invece una comune radice di Goi-Go-Gua, deposito-raccolta… Nell’organizzazione templare agricola della zona, forse Goi Maior e Goi Sili costituivano un deposito, concentramento di bestiame allo stato brado…”
Da quanto si evince infine dal Dizionario Angius/Casalis si ha la conferma che “Guamaggiore, altrimenti Goi Maggiore” sorgeva presso la chiesa diroccata di Santa Maria Maggiore, l’antica parrocchia costruita nel 1.104, come risulta da un’iscrizione in “barbaro latino” ivi esistente. L’abitato era così denominato perché noto come il centro più popolato di tutta la zona, eccezionale per quei tempi, per gli oltre duemila abitanti. Nello stesso periodo Cagliari, capoluogo sardo, contava appena 20.000 abitanti, che per la peste del 1656 furono dimezzati a 10.000, mentre l’intera Isola ne contava solo 260.000.
Ancora oggi nella parlata locale Guamaggiore è per consuetudine orale denominata GOMAIORI, da intendere come GO MAIORI (presumibilmente a seguito del troncamento della “I” finale della parola GOI, ossia a causa del fenomeno fonetico di collegamento che viene prodotto nell’espressione orale dalla pronuncia molto stretta delle parole contigue).
(fonte: sito istituzionale del Comune di Guamaggiore)